Possibilità e limiti del controllo occulto del computer del dipendente
Il controllo del dipendente è un tema che impone forti limitazioni al datore del lavoro. Eppure il controllo occulto del computer è possibile se…
Il controllo del dipendente è uno dei temi più complessi e controversi nel campo delle investigazioni aziendali. La legge impone forti limiti al controllo da parte del datore di lavoro in nome della privacy.
Se il principio della disciplina di legge è corretto, spesso però finisce per ritorcersi contro quelle aziende che sospettano scorrettezze da parte dei propri dipendenti. Ma uno strumento per difendersi esiste.
Il datore di lavoro può effettuare controlli sul dipendente?
Perché se la domanda è: il datore di lavoro può effettuare controlli sul computer del dipendente? Allora la risposta è sì.
Ma prima di tutto dobbiamo sgomberare il campo da equivoci e puntualizzare che la risposta affermativa è subordinata a un principio fondamentale: devono sussistere concreti sospetti di attività illecite del lavoratore.
Proprio così: la possibilità per il datore di lavoro di controllare il lavoratore è soggetta a limiti legali molto stringenti. Lo scopo è quello di trovare un equilibrio tra le esigenze dell’imprenditore ed i diritti del dipendente.
Quando il datore di lavoro può controllare il dipendente
L’imprenditore può infatti avere bisogno di controllare l’attività dei propri dipendenti per esigenze produttive o di tutela del patrimonio aziendale. I lavoratori, invece, hanno un diritto alla riservatezza ed una dignità personale che non possono essere lesi da controlli troppo invasivi.
In quest’ottica, lo Statuto dei Lavoratori ha previsto delle norme molto stringenti in materia di controlli a distanza del lavoratore. Un impianto di norme che in linea di massima vietano al datore di lavoro di effettuare un controllo costante sull’attività dei lavoratori con sistemi di videosorveglianza o dispositivi di monitoraggio in tempo reale della loro attività.
Insomma: non si può controllare la produttività di un dipendente, ma si può verificare se questo sta danneggiando la società per cui lavora.
Già, perché i divieti fin qui elencati intervengono solo in riferimento allo svolgimento dell’attività lavorativa da parte dei lavoratori e non per quanto riguarda l’accertamento di eventuali di reati o atti illeciti a danno dell’azienda.
E qui veniamo al nocciolo della questione: i controlli a distanza sul computer del dipendente.
Come possono essere effettuati i controlli
Iniziamo con una precisazione: per controlli a distanza sul computer si intende essenzialmente l’uso di software per il monitoraggio dell’attività che il dipendente compie utilizzando apparecchiature aziendali come il computer.
Se gli strumenti di controllo a distanza possono essere utilizzati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale (art. 4 statuto dei lavoratori), è pur vero che il controllo a distanza delle attività del dipendente è legittimo in presenza dei cosiddetti “controlli difensivi”, vale a dire quelle verifiche del datore di lavoro volte ad evitare la commissione di “illeciti” da parte dei propri dipendenti, come ad esempio il furto di dati aziendali.
Il datore di lavoro potrà quindi effettuare controlli sul computer del singolo dipendente nel caso sospetti che questo si sia reso responsabile di una condotta tale da ledere il rapporto di fiduciario oppure abbia leso gli interessi aziendali.
In realtà, computer è una definizione riduttiva perché i controlli sono possibile su qualsiasi strumento elettronico aziendale come anche smartphone e tablet.
Che cosa è possibile controllare
Ma il punto è che questi controlli occulti possono riguardare sia i classici messaggi di posta elettronica scambiati dal dipendente tramite l’account aziendale, che i cookies e la cronologia delle ricerche in internet.
Diverso è il caso in cui il dipendente utilizzi un device personale per svolgere la propria mansione lavorativa. In questo caso, i controlli potranno avvenire soltanto mediante accesso da remoto all’account aziendale e non materialmente sul dispositivo per non ledere il diritto alla privacy del lavoratore.
Come è evidente, quella del controllo occulto del computer è una delle fattispecie più frequenti in termini di investigazioni aziendali nonché una di quelle più delicate dal punto di vista normativo perché costellata di divieti in nome della riservatezza, come abbiamo appena visto.
Perchè rivolgersi a degli investigatori professionisti
Ecco perché per effettuare un controllo occulto del computer del dipendente è importante rivolgersi ad un’agenzia investigativa specializzata nel campo delle investigazioni aziendali anche con l’utilizzo di sistemi tecnologici e che sappia operare nel rispetto della normativa, tenendo al riparo il datore di lavoro da contestazioni relative a controlli illegittimi effettuati sul dipendente.
Solo così il datore di lavoro potrà raccogliere in modo lecito tutte le prove di cui ha bisogno per dimostrare la fondatezza o meno dei suoi sospetti, garantendone sempre la concretezza.
In questo modo sarà più semplice e veloce risolvere un’eventuale controversia per via stragiudiziale ed evitare i lunghi tempi della giustizia ordinaria.